La pipì del cane sulla facciata del palazzo

20.02.2015 16:19

Una sentenza emessa dalla Cassazione è utile per capire come deve comportarsi il proprietario del cane che sporca i muri dei palazzi sulla via.

Nel caso specifico, a Firenze, il proprietario di un cane che ha orinato sul muro di un palazzo storico è stato accusato di aver imbrattato la facciata del fabbricato. Il giudice di pace lo ha condannato mentre in appello è stato assolto. Più precisamente, la Corte di appello ha ritenuto che il proprietario dell'animale non avesse intenzione di imbrattare alcunché, anzi ha provato a lavare l'orina con una bottiglietta d'acqua.

La Cassazione, con la sentenza n. 7082/2015,  ha definitivamente dato ragione al proprietario del cane e ha "stilato" una sorta di vademecum sul comportamento da seguire quando si portano a passeggio i propri amici a quattro zampe:

1) Vigilare attentamente sui comportamenti del cane;
2) Limitarne la libertà di movimento con l'aiuto di un guinzaglio;
3) Tentare di farlo desistere, quantomeno nell'immediato, dall'azione di espletare i propri bisogni, se quest'atto comporta l'imbrattamento di beni altrui;
4) Intervenire coscienziosamente per rimediare all'imbrattamento, rimuovendo le feci del proprio cane o ripulendone l'urina con dell'acqua.

A colui che non si attenesse a tale condotta potrebbe essere imputata un'attività di "malgoverno del rischio stesso dipendente da disattenzione, sciatteria o imperizia nella conduzione del cane, situazioni comunque riconducibili alla sfera della colpa ma non certo del dolo (neppure nella forma del dolo eventuale)".